Ho scoperto questo autore grazie alle recenti traduzioni di Feltrinelli, che ha deciso in questi ultimissimi anni di pubblicare le opere dello scrittore giapponese.
Yukio Mishima, un artista complesso
Yukio Mishima è una figura difficile da decifrare. Prolifico e geniale artista, autore di romanzi, saggi e film, ha lasciato dietro di sé una eredità politica complessa e mai del tutto chiarita. Famoso in Occidente non solo per le sue opere ma per aver praticato il seppuku (il suicidio rituale attuato tradizionalmente dai samurai), lo scrittore si tolse la vita in segno di protesta contro l’occidentalizzazione del Giappone. Per questo, molti storici ritengono che Yukio Mishima fosse un fervente nazionalista, addirittura vicino a posizioni fasciste.
Tuttavia lo stesso scrittore spesso affermò di essere anti-politico, abbracciando piuttosto ideali patriottici e tradizionalisti.
Eros e thanatos, amore e morte nella poetica di Mishima
La complessità di questo artista non si ferma certo alla sfera politica. Per compiacere la famiglia, Mishima si sposò ed ebbe due figli. Nonostante questo, è noto che frequentasse con assiduità i bar gay giapponesi.
Un episodio narrato nel suo romanzo più famoso, d’ispirazione autobiografica, Confessioni di una maschera, l’autore racconta che provò per la prima piacere a 12 anni non già guardando figure femminili, bensì osservando l’immagine di San Sebastiano trafitto dalle frecce.
Il fatto è indicativo, perché ritroviamo questa forte commistione di eros e thanatos, amore e morte, in pressoché tutti i suoi lavori. E allora vediamo quali sono i romanzi che ho letto, e che vi consiglio. Tenete presente che Yukio Mishima non è una lettura facile, ma è un autore che vale la pena conoscere, pieno di luci e ombre, dalla bellezza tormentata e tragica.
Confessioni di una maschera
Pubblicato nel ’48, questo romanzo dai tratti autobiografici racconta il rapporto tra giovani e omosessualità.
Kochan è un giovane che scopre di essere indifferente verso l’universo femminile. Il che rappresenta un problema all’interno di una società dominata dal militarismo e da un maschilismo esasperato.
Attraverso un’analisi minuziosa, cruda e profondissima dei desideri e delle pulsioni del protagonista, l’autore ci racconta ogni sfumatura delle sue emozioni. Curiosità, eccitazione, paura, rimorso, tormento. E lo fa con un’eleganza e una maestria impareggiabili.
Il percorso di Kochan è quello di arrivare a indossare una maschera (in un mondo di maschere): mentire agli altri sulla sua intima natura, soffocando il suo più autentico sentimento.
Il romanzo è straordinariamente profondo, fa riflettere e stupisce per la sua potenza narrativa. Un’opera magistrale e più che mai attuale.
Sete d’amore
Etsuko è una vedova che, dopo essere stata tradita e umiliata dal marito che ha servito fedelmente, va a vivere nella dimora del suocero.
Donna di intensi e soffocati desideri, cede alle avance del vecchio ma si innamora di un giovanissimo giardiniere, sul quale riversa una passione insana, totalizzante e cieca, benché del tutto a senso unico.
Il romanzo ha un che di claustrofobico nel descrivere i piccoli riti della quotidianità, gli stati d’animo di una donna introversa ma complessa e fuori controllo nei suoi impulsi.
Sete d’amore è l’affascinante e drammatico affresco di un’ossessione e dei suoi imprevedibili, tragici effetti.
Vita in vendita
Pubblicato postumo, Vita in vendita è probabilmente il romanzo che mi ha coinvolto e stupito maggiormente.
Mix esplosivo di generi letterari (romanzo erotico, d’avventura, pulp e spionaggio) ha un ritmo avvincente e una trama intrigante. Racconta di un giovane copywriter che, in seguito a un suicidio fallito, decide di mettere in vendita la propria vita.
Nella speranza di farsi uccidere, pubblica un’inserzione su un giornale e da quel momento inizierà a incontrare una serie davvero pittoresca di personaggi che lo trascineranno in avventure imprevedibili in cui, però, gli sarà impossibile raggiungere il suo obiettivo: quello di porre fine alla sua esistenza.
Il romanzo è sorprendente, spesso comico, talvolta corrosivo nella sua denuncia della società giapponese – che Mishima tratteggia come corrotta, superficiale e volgarmente americanizzata, «piena di tentazioni ma priva di soddisfazioni» (p. 185).
Consiglio davvero la lettura di questo libro, che, pur nel suo nichilismo estremo, sono sicura saprà intrattenervi e stimolarvi con la straordinaria qualità della prosa di Yukio Mishima.
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