Park Powder: eventi rivoluzionari nella storia coreana

Storia della Corea personaggi famosi Park Powder

La Bakgabun è una cipria che fu introdotta per la prima volta all’inizio del XX secolo in un periodo significativo della storia coreana.

Fino a quel momento, i prodotti di bellezza disponibili in Corea erano artigianali o importati, il che il rendeva costosi e poco accessibili per la maggior parte della popolazione. L’arrivo sul mercato di una cipria prodotta su larga scala e quindi più accessibile, ha rappresentato una novità in grado di rivoluzionare la storia dell’industria cosmetica.

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L’introduzione della Bakgabun coincideva con una fase cruciale della storia della Corea, segnata dall’occupazione giapponese e dai successivi sforzi di modernizzazione. Questo periodo ha visto la Corea lottare per la propria identità e autonomia economica, un contesto in cui l’ascesa della famiglia Park e la loro innovazione nel campo della cosmesi rappresentano un simbolo di resistenza e progresso.

In questo articolo, vedremo la storia di questa polvere rivoluzionaria e della famiglia che l’ha inventata, riscrivendo le dinamiche dell’industria e della società coreana.

Immaginate un grande puzzle che racconta la storia di un Paese: la Corea. C’è un pezzo di questo puzzle che ci parla di un periodo molto difficile e triste, quando un altro Paese, il Giappone, decise di controllare la Corea. Questo periodo si chiama occupazione giapponese ed è iniziato nel 1910 e finito nel 1945.

Storia della Corea Occupazione giapponese

Durante questi anni, i giapponesi volevano che tutto in Corea fosse come in Giappone. Volevano insegnare ai bambini coreani la loro lingua e le loro abitudini. Volevano cambiare i nomi dei luoghi coreani coi nomi giapponesi. E volevano anche usare le cose realizzate in Giappone. Insomma, era come se volessero che la Corea diventasse un’estensione del Giappone stesso!

Ma immaginate anche che in questo grande puzzle ci sia un pezzo luminoso, che ci racconta una storia di speranza. Questo pezzo è la vicenda della famiglia Park e della loro cipria, la Park Powder. Anche se era un periodo difficile, questa famiglia ha trovato un modo per fare qualcosa di speciale e unico: una polvere di bellezza che non era costosa e che tutti potevano usare, non solo le persone ricche. Questa polvere divenne simbolo di resistenza, mostrando che i coreani potevano creare qualcosa senza dipendere dai prodotti giapponesi.

La Park Powder iniziò a diffondersi rapidamente tra le donne, soprattutto perché ebbe un grande successo tra le Kisaeng, intrattenitrici nei locali di lusso. Soffermiamoci su queste figure caratteristiche della società coreana del passato.

Storia della Corea Gisaeng Geisha

Kisaeng coreane e geishe giapponesi

Simili alle geishe giapponesi, le Kisaeng erano donne istruite che comparvero in Corea per la prima volta durante l’epoca Goryeo, che si estende dal 918 al 1392. Figure artistiche addestrate in varie arti come la musica, la danza, la poesia e la conversazione, il loro ruolo era quello di intrattenere ospiti di alto rango, tra cui nobili, intellettuali e in tempi più moderni turisti e uomini d’affari. A differenza di altre donne dell’epoca, le Kisaeng avevano l’opportunità di esprimersi in un contesto che valorizzava le loro abilità e conoscenze.

Le Kisaeng coreane e le geishe giapponesi condividevano il ruolo di intrattenitrici e custodi di antiche arti. Tuttavia una significativa differenza tra le due è nel percorso di accesso alla professione.

Le Kisaeng spesso emergevano da sfondi meno privilegiati e appartenevano agli strati più bassi della società. Per molte di esse, diventare una Kisaeng offriva l’opportunità di guadagnare rispetto e sicurezza economica. Non possiamo però ignorare il fatto che fino alla Riforma Gabo del 1894, le Kisaeng erano legalmente classificate come schiave sotto il diretto controllo del governo.

Questa riforma ha rappresentato un cambiamento radicale, liberando le Kisaeng dalla loro condizione di servitù e concedendo loro lo status di libere cittadine, un passo fondamentale verso la modernizzazione della società coreana e l’abolizione delle pratiche feudali.

Park Powder: gli ingredienti per una pelle bellissima?

Come dicevamo, quando nel XX secolo la Park Powder fu commercializzata, trovò un apprezzamento immediato tra le Kisaeng. Pensavano che la cipria avesse la capacità di rendere la pelle visibilmente più bianca e luminosa, un ideale di bellezza molto ricercato in quel periodo. La polvere, infatti, conteneva ingredienti come il riso e il piombo: il primo noto per le sue proprietà illuminanti naturali, mentre il piombo conferiva alla pelle un aspetto più liscio e uniforme.

Park Powder Storia della Corea Bakgabun

Fu così che le altre donne iniziarono a utilizzare la Park Powder, attratte dalla promessa di un aspetto più sano e più bello, e allettate da un prezzo accessibile. La Bakgabun divenne in breve un fenomeno di massa che arrivò a vendere la cifra strabiliante di 10.000 pezzi al giorno, e questo per molti anni, facendo la fortuna della famiglia Park.

Anche la storia di come la cipria fu inventata è suggestiva. Creata dalla moglie del Sig. Park, che aveva appreso la ricetta da un’anziana cugina, inizialmente veniva offerta come omaggio ai clienti del negozio di tessuti che l’uomo aveva aperto a Seoul. A causa della reazione inaspettatamente positiva delle consumatrici, il marito (dimostrando spirito imprenditoriale) aveva iniziato a venderla.

La cipria ebbe uno straordinario successo fino al 1930, quando si scoprì che il piombo è dannoso per la pelle, e la produzione fu interrotta. Anziché farsi abbattere da questo intoppo, Park, pur affrontando alcune inevitabili difficoltà, decise di trasformare il suo negozio in una società, di cui divenne il Presidente. Mai decisione fu più saggia e lungimirante di quella.

Nel 1946 ribattezzò la sua azienda “Doosan“, in onore di suo figlio, Too-pyung, a cui aggiunse il suffisso “san” che significa ‘montagna’. Il nome dell’azienda significa letteralmente «crescere come una montagna». E si può dire che quel nome abbia segnato il suo destino. Oggi la Doosan è il 13° chaebol, ossia conglomerato, più ricco e potente della Corea, con un fatturato di oltre 17 trilioni di won l’anno (circa 13 miliardi di dollari) e 40.000 impiegati sul territorio. Davvero strabiliante se si pensa che tutto ebbe inizio da una cipria!

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