Fanatici del K-pop: quale influenza sugli idol?

Kpop-idol-corea del sud

E’ notizia di poche ore fa che Karina e Lee Jae-wook si sono lasciati. Gli eventi sono noti ai più, poiché si è trattato di un caso che ha fatto discutere davvero tutto il mondo, tanto che i giornalisti delle principali testate internazionali vi hanno dedicato molti articoli.

Alcune settimane fa è emersa la notizia che Karina del gruppo Aespa aveva una relazione con l’attore di Alchemy of Souls, Lee Jae-wook. In seguito alla diffusione di questa news, l’attore si è trovato al centro di un vero e proprio shitstorm. Calunnie e commenti malevoli lo hanno sommerso, al punto che la sua agenzia ha intrapreso un’azione legale per difenderlo.

Ma ancora più impressionante l’evoluzione degli eventi che hanno riguardato Karina. La cantante ha ricevuto messaggi deliranti che minacciavano di boicottare la sua musica, e appelli in cui i fan le chiedevano come mai il loro amore non le bastasse, e lei li avesse ‘traditi’ uscendo con Lee Jae-wook. In seguito a questi fatti, Karina ha deciso di rilasciare una lettera di scuse – scritta di suo pugno – in cui si diceva dispiaciuta di aver scioccato tutti con la sua relazione. Ancora più incredibile il fatto che la sua agenzia, la SM Entertainment, ha visto il prezzo delle azioni scendere di oltre il 3% dopo la diffusione della notizia della relazione tra i due.

Abbiamo già affrontato in precedenza la questione delle “lettere di scuse”, mostrando quanto siano diffuse tra gli idol e le persone di spettacolo coreane. Vi lascio qui l’articolo.

Non stupisce che, a seguito di tanta pressione mediatica, il rapporto sia giunto al capolinea e i due artisti abbiano deciso di lasciarsi per concentrarsi sulle reciproche carriere.

Il caso di Karina e Lee Jae-wook non è isolato. Al contrario, è indicativo e getta luce sul modus operandi dei fan coreani, che è del tutto peculiare e si differenzia nettamente da quello dei fan occidentali. Vediamo di analizzare le caratteristiche dei fandom coreani, e l’influenza che hanno sulla vita degli idol.

Recentemente ne ha parlato anche la BBC in un interessante articolo. Il giornalista metteva a confronto l’universo dei fandom coreani con la partecipazione di Taylor Swift al Super Bowl, quando andò a tifare per il fidanzato. In quell’occasione, la partecipazione della cantante statunitense non solo fu vista positivamente, ma contribuì ad aumentare l’audience della partita, segnando un momento storico per gli ascolti televisivi americani. Pare che sia stata la trasmissione più vista negli USA dallo sbarco sulla Luna nel 1969! Questo evidenzia chiaramente la disparità di trattamento che la vita privata delle star ha in Oriente e in Occidente.

Il contrasto ci fa riflettere: perché la vita privata delle persone famose è vista così diversamente da una parte all’altra del mondo? Beh, la risposta sta nel fatto che i fan coreani hanno delle aspettative del tutto particolari. Loro vedono gli idol non solo come degli artisti, ma come una estensione di sé. Detto altrimenti, i fan si aspettano che gli artisti li rendano felici, realizzino i loro sogni – alla luce di un “contratto non scritto” che sentono di avere con loro. E’ chiaro che in una visione del genere i fan tendono a confondere i confini tra vita pubblica e privata, mentre le star si ritrovano a dover sopportare il peso di aspettative spesso irraggiungibili.

Ma da che cosa nascono queste errate convinzioni dei fan?

La convinzione dei fan coreani di poter avere voce in capitolo nelle vite degli idol o degli attori nasce dal fatto che non si limitano a sostenerli con like e commenti sui social o partecipando ad esempio ai concerti – come invece accade da noi in Occidente.

Attraverso campagne promozionali, streaming continuo e votazioni, questi fan hanno un ruolo attivo e lavorano duramente per garantire il successo degli idol. Per questo più che ‘fan’, possiamo definirli “super-fan”. La loro dedizione genera una sensazione di coinvolgimento personale nelle vite degli idol che va ben oltre il tradizionale supporto fan-artista. Questo livello di impegno porta i super-fan a percepire il loro sostegno come un vero e proprio investimento emotivo e talvolta finanziario, che ritengono meriti un riconoscimento reciproco.

Tale impegno, organizzato in modo capillare, quotidiano e spesso maniacale, spinge molti di loro a sentire di aver acquisito un vero e proprio diritto. E’ per questo che si sentono autorizzati a giudicare le scelte di vita dei loro ‘bias‘ (il loro preferito): e quando non apprezzano una scelta o un fidanzamento, lo esprimono con violenza perché credono di averne l’autorità.

Non dimentichiamo poi il ruolo delle Agenzie in tutto questo. Le Agenzie, infatti, sono responsabili di promuovere quella che giustamente il giornalista della BBC chiama «una falsa intimità» tra fan e idol. Perché? Be’, solo perché a loro conviene.

Le Agenzie in realtà gestiscono abilmente le vite dei loro talenti, attraverso restrizioni sulla libertà personale e l’uso mirato dei social media. Non è un mistero per nessuno che i personaggi famosi non possono chattare privatamente con i fan per non generare incidenti pericolosi per la loro carriera. Al tempo stesso, devono dare l’immagine di essere sempre accessibili, motivo per cui nelle clausole contrattuali spesso sono vietate le relazioni – specie nei primi anni di attività.

In questo modo le Agenzie “costruiscono” a tavolino una ben precisa immagine che non fa altro che alimentare un’industria multimiliardaria. Purtroppo molto spesso a scapito della vita privata degli artisti.

Le notizie che ci arrivano dal mondo del K-pop sono tante e spesso inquietanti. Ci mostrano un universo affascinante ma contraddittorio, ricco di talento eppure sottoposto a una pressione e a standard inimmaginabili. Ci sono i segnali di un cambiamento che rendano più semplice e meno stressante la vita degli idol?

Direi che, sì, ci sono segnali di cambiamento – per quanto ancora piuttosto deboli. Questi sono legati alla globalizzazione del K-pop, che oggi è sempre più apprezzato e conosciuto nel mondo. Grazie ai fan internazionali, che hanno una mentalità spesso più aperta, si sta iniziando a diffondere un rapporto più sano e rispettoso verso gli idol, un rapporto che sfida le norme consolidate e fa ben sperare in un futuro in cui gli artisti coreani potranno godere di una maggiore libertà, senza essere giudicati per la loro vita privata ma solo apprezzati per il loro talento.

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