I riti commemorativi sono parte integrante della società coreana. Circa due volte l’anno, i coreani viaggiano per il Paese e tornano alle loro famiglie d’origine.
Trascorreranno del tempo assieme e celebreranno i «jesa», termine generico con cui in Corea ci si riferisce a diversi tipi di cerimonie commemorative, alcune delle quali si hanno durante le festività principali come il Chuseok e il Capodanno lunare.
Come molte tradizioni, anche questa ha legami con il confucianesimo. Confucio insegnò che l’amore per i propri familiari è alla base di una società giusta. Non stupisce, quindi molti riti e pratiche in Corea si concentrino proprio sul rispetto dei propri antenati.
Ma vediamo più nel dettaglio in che cosa consistono i riti ancestrali coreani e quali sono le fasi essenziali di cui si compongono.
Le fasi dei riti ancestrali coreani
I coreani incoraggiano gli spiriti dei defunti a prendersi cura dei discendenti viventi, e lo fanno proprio tramite i riti e le commemorazioni. Queste si svolgono in occasione di alcune festività o nell’anniversario della morte della persona deceduta.
I rituali hanno delle fasi che vengono scrupolosamente seguite.
Per prima cosa la famiglia sceglie il luogo in cui si terrà il rito Jesa Questo potrebbe avvenire al cimitero o nella casa di famiglia. Se è in casa, dovrebbe essere quella del figlio maggiore, o comunque l’erede maschio più anziano.
L’importanza del cibo nelle commemorazioni dei defunti
Le donne della famiglia preparano cibi e bevande per il rito. ll cibo è sempre tradizionale, e si basa su quelle che erano le preferenze personali dell’antenato che si sta commemorando. Solitamente comprende una zuppa, pesce, carne, verdure colorate, frutta e gallette di riso.
I cibi vanno disposti sulla tavola secondo un certo ordine. Nella prima fila (quella più vicina “ai vivi”, seduti di fronte agli antenati) vanno posizionati frutta e dolci: quelli più comuni sono mele, pere coreane, datteri, giuggiole e cachi.
Ma non è l’unica regola. I cibi rossi – ad esempio le mele – vanno messi a est, mentre quelli bianchi – come le pere – a ovest. Analogamente, biscotti e dessert possono stare in prima fila ma il loro colore sarà determinante per trovare la collocazione sul tavolo.
Santuario commemorativo e inchini cerimoniali
Prima della mezzanotte dell’anniversario della morte dell’antenato, la famiglia crea un santuario.
Questo santuario ha una lapide commemorativa (conosciuta come shinwi), una preghiera scritta e una foto della persona deceduta. La foto è un modo per raffigurare la presenza spirituale della persona, e deve essere rivolta a nord al centro del tavolo.
Dopo che tutto è stato sistemato per il rito, la famiglia fa gli inchini cerimoniali davanti al santuario per mostrare rispetto verso l’antenato.
La cerimonia vera e propria tradizionalmente dovrebbe avvenire dopo la mezzanotte. Come vedremo, spesso oggi non è più così.
Pulizia della tomba e rispetto degli antenati
Se il rituale si svolge al cimitero invece che a casa, pulire la tomba è un momento essenziale del rituale commemorativo. Mettere in ordine e tagliare l’erba è infatti considerato un modo per prendersi cura dei propri predecessori.
In generale, tutti i riti del Jesa sono espressione di uno stretto legame tra il mondo dei vivi e l’aldilà, connettendo le persone e spingendole a prendere parte alle tradizioni familiari.
I riti ancestrali nella società coreana oggi
Il culto degli antenati è cambiato molto negli ultimi anni in Corea. Se anticamente il rito coinvolgeva fino a 5 generazioni, oggi è comune tenere rituali fino a sole due generazioni di antenati. In alcuni casi, le famiglie commemorano solo i genitori defunti.
Inoltre, è possibile che le famiglie oggigiorno – per motivi diversi – celebrino i rituali la sera prima di mezzanotte e nella casa del figlio più giovane anziché dell’erede maschio più anziano.
Nonostante gli adattamenti e i cambiamenti avvenuti nel tempo, i riti ancestrali hanno un ruolo fondamentale nella società coreana, e continuano a essere osservati scrupolosamente.
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