Migliori drama 2023

Migliori drama coreani Netflix 2023

La fine dell’anno è sempre tempo di classifiche e bilanci. Quali sono stati i drama che mi sono piaciuti di più nel corso del 2023?

Parto da un’amara constatazione: tantissime sono state le serie prodotte, ma poche mi hanno pienamente soddisfatto. Il 2022 era terminato con la proclamazione di quel capolavoro che è Our Blues (trovate la recensione qui)… ma la lotta era stata serrata.

Quest’anno ho visto moltissimi drama e BL, ma non sempre mi hanno convinto. Non è stato facile scegliere i 5 preferiti… e vi garantisco che rimarrete stupiti dalle prime due posizioni. Se volete sapere il perché della mia “bizzarra” classifica – e che cosa mi abbia tanto appassionato nel Numero Uno del 2023 – leggete la mia Top Five!

Commedia romantica con elementi fantasy, Per amore e per destino ha avuto un incredibile successo tenendo gli spettatori con il fiato sospeso fino all’ultima puntata.

Destined with You Netflix sub ita

Per il mio gusto, i primi episodi di Destined with You contengono tutti gli elementi della commedia romantica perfetta.

Il tono è leggero e spassoso, i dialoghi permeati di un umorismo brillante e intelligente. L’intesa tra i due protagonisti è ottima: Jo Bo-ah e Rowoon hanno una chimica frizzante e sono bellissimi assieme.

Le prime 6 puntate delineano una vicenda davvero intrigante, in cui tutti gli elementi si amalgamano benissimo, anche le storie secondarie.

A partire dalla settima puntata, però, il tono cambia bruscamente – acquisendo sfumature più cupe e drammatiche. Dalla RomCom pura, con una gradevole pennellata fantasy, si passa al crime/thriller, la magia nera, la reincarnazione, senza dimenticare un tuffo nel drama storico, un accenno di noona-romance (la storia della madre di Shin Yu) e la commedia da ufficio… Insomma, tutto troppo.

E’ un problema tipico di tanti drama: quello d mettere troppa carne al fuoco per arrivare a coprire tutti e 16 gli episodi. Il motivo per cui non ho apprezzato questa svolta è perché il meglio di sé lo abbiamo quando i due protagonisti si confrontano e danno vita a briose schermaglie d’amore, mostrandoci tutta la loro magnifica intesa in azione.

Per amore e per destino, giudizio finale

Il drama mi è sicuramente piaciuto. Mi ha intrattenuto e la storia non annoia mai. Sa emozionare, complice un mix di generi molto diversi tra loro e una colonna sonora magnifica.

Inoltre, le ultime due puntate hanno il pregio di portare a termine bene o male tutti gli archi narrativi in sospeso e l’agognato happy ending arriva (prevedibilmente), regalando molti sorrisi e tanto zucchero.

Serie coreana drammatica, Una pessima madre ideale racconta la vicenda di un giovane procuratore che rimane vittima di una macchinazione ordita dal mandante dell’omicidio del padre. Rimasto vittima di un incidente che ne comprometterà le capacità mentali, tornerà a vivere nella sua casa d’infanzia, dove dovrà ricostruire il legame con la sua ‘pessima madre ideale’.

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Questo drama è indubbiamente fatto per piacere, a partire dal ruolo da mattatore giocato da Lee Do-hyun. Il giovane attore ha carisma da vendere, sia che si tratti di interpretare un professionista freddo e calcolatore, sia che debba rivestire i panni di un bambinone bisognoso di cure. E’ semplicemente magnetico, e rende credibile ogni emozione senza sforzo apparente.

Ho apprezzato molte cose di questo drama. E’ scorrevole, si guarda bene. Inoltre è impreziosito dall’atmosfera bucolica del villaggio pittoresco in cui la maggior parte delle puntate sono ambientate, con i coloriti abitanti che lo animano, e a cui lo show affida la parte più divertente e comica. Deliziosi i gemelli, bravissimi e adorabili nel recitare la loro parte. E che dire dei maialini rosa e graziosi che ogni tanto scorrazzano qua e là per le strade?

Una pessima madre ideale, considerazioni finali

Quello che purtroppo mi limita nel giudizio finale e che mi ha in parte urtato è l’enfasi retorica che si è voluto dare a una tipologia di figura materna che ritengo nociva. L’aspetto peggiore non è averla rappresentata sullo schermo: l’aspetto peggiore è averla rappresentata positivamente sullo schermo.

Non ho apprezzato il fatto che ci venisse detto che gli abusi su questo ragazzo erano in qualche modo giustificati perché doveva diventare autonomo il prima possibile. Personalmente, li ho trovati sgradevoli ed eccessivi. Sono sicura che la donna avrebbe potuto usare altri metodi che non implicassero la violenza, la cattiveria, la freddezza.

Rifacimento di uno splendido drama taiwanese del 2019 (Someday or One Day), A Time Called You è un fantasy drammatico che racconta di una giovane donna che viaggia nel tempo, dove incontra un uomo che assomiglia al suo fidanzato perso in un incidente.

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Storia emotivamente coinvolgente, A Time called you è un mix ben costruito di thriller, romanticismo e fantasy. So che per molti spettatori è stata una visione sfidante, poiché hanno trovato i molti viaggi nel tempo complessi e confusionari. Per quanto mi riguarda, riconosco che è stata una visione impegnativa ma molto appagante.

Fin dai tempi di Tomorrow with you, ho un sweet tooth per i fantasy che trattano il tema dei viaggi nel tempo: non a caso il drama con Shin Min-ah e Lee Je-hoon è l’unico che io abbia mai rewatchato.

Anche nel caso di A Time called you mi è piaciuto tutto: la realizzazione, la recitazione, le OST e quel clima di malinconia e ineluttabile malinconia che lo permea. Ho sofferto, mi sono emozionata e fortemente immedesimata nei panni della protagonista nel corso di tutti gli episodi. Questo per me basta a renderlo un drama degno di stare nei Top del 2023.

A Time called you, il finale spiegato

Il drama termina con l’ultimo viaggio nel tempo della protagonista Jun-hee nei panni di Min-ju.

Durante quel viaggio nel 1998 consegna il mangianastri all’amico In-gyu affinché lo distrugga, così che la vita di Min-ju non sia mai più in pericolo. La ragazza, infatti, si è resa conto che i viaggi nel tempo hanno causato più danni che vantaggi.

Jun-hee sa bene che, così facendo, non avrà più modo di incontrare l’amore della sua vita, Si-heon e per questo passa un ultimo giorno con lui. Lui le dice: «Io ti troverò qualunque cosa accada».

Quando l’amico In-gyu brucia la cassetta e il mangianastri, tutti i ricordi della coppia svaniscono, ed è come se i due non si fossero mai conosciuti.

Gli anni passano. Min-ju sta meglio e trova in In-gyu la persona di cui aveva bisogno.

Un giorno Si-heon e Jun-hee, che erano rimasti estranei, si incrociano per caso su un bus che sta trasmettendo la famosa canzone che faceva viaggiare nel tempo… Tra i due si stabilisce un’immediata connessione. Anche se non hanno ricordi condivisi, qualcosa profondamente li lega. Il finale suggerisce che passeranno il resto della loro vita insieme perché è finalmente arrivato «il tempo per loro».

Drama storico sontuoso, My Dearest ha avuto un successo che definire strepitoso è poco. Io stessa che non amo particolarmente le serie in costume ne sono rimasta ammaliata, provando episodio dopo episodio un ventaglio di emozioni incontenibili.

My Dearest Viki drama storico 2023 sub ita

Ambientato nella prima metà del XVII secolo, My Dearest racconta le vicende di Gil-Chae, una giovane nobile e frivola, abituata a usare la sua bellezza per ammaliare gli uomini attorno a sé. Da sempre invaghita di Nam Yeon-jun, studioso fidanzato con la sua migliore amica, incontra il ricco mercante Lee Jang-hyun, che porterà scompiglio nella sua vita e nel suo cuore.

Molti spettatori hanno notato le numerose analogie tra My Dearest e Via col Vento. In effetti, nelle prime puntate molti sono i punti di contatto tra le due narrazioni. I personaggi, le situazioni, i dialoghi di My Dearest sono ricalcati sul celebre film americano, complice il contesto storico della Corea dell’epoca.

Infatti siamo in un periodo turbolento, caratterizzato dallo scoppio della guerra. Questo consente al drama di spaziare in molte direzioni. Non si focalizza solo sulla storia d’amore principale, ma ci regala un affresco vivido della società di quel tempo, dominata da giochi di potere, cruente battaglie, torture, malattie e carestie.

My Dearest, un capolavoro che ha perso il podio a causa del finale

My Dearest è un capolavoro. Fino alla diciannovesima puntata non ci sono sbrodolature nel suo racconto e la qualità non mostra flessioni o cali. Anzi, episodio dopo episodio il drama cresce in intensità e bellezza, e anche le analogie con Via col Vento (fortunatamente) si attenuano fino a scomparire.

Ogni aspetto della serie è superbo: la recitazione, la scrittura, la regia, la fotografia, le storie secondarie, per non parlare della colonna sonora… Non so cosa mi abbia impressionato maggiormente.

L’insieme di questi elementi avrebbe avrebbe potuto farne l’esperienza televisiva più appagante del 2023 se, sull’onda dell’incredibile successo ottenuto, la produzione non avesse deciso di allungare il drama di un episodio. Questa scelta, a mio avviso, ha penalizzato molto My Dearest.

I ripetuti cliché della perdita della memoria, le lungaggini sul passato di lui e alcuni buchi di sceneggiatura hanno compromesso la coerenza e la solidità del finale – che è apparso forzato e in alcuni punti addirittura poco chiaro nel suo sviluppo temporale e nella concatenazione degli eventi. Certo, questo non intacca la bellezza complessiva del drama, ma per quanto mi riguarda gli ha fatto perdere la prima posizione.

Questo primo posto probabilmente stupirà molti. Non solo perché Vigilante non ha avuto il successo degli altri drama citati nella mia Top Five, ma nemmeno di tanti che addirittura ho escluso dalla lista, come ad esempio Moving (per restare in casa Disney+) o l’amato Doona! o il C-drama di grandissima popolarità Hidden Love.

Non vi nascondo che Vigilante è uno dei pochi drama del 2023 che mi ha letteralmente travolto. Per me ha tutto quello che chiedo a un prodotto di intrattenimento: una buona storia, un ritmo veloce, ottimi attori, una lunghezza ragionevole (8 episodi) e una colonna sonora accattivante.

Vigilante drama Nam Joo Hyuk Disney+

Ciò che però mi ha colpito maggiormente è il tema trattato, che mi ha tenuta incollata allo schermo dal primo all’ultimo minuto. Quando sono arrivata alla fine della settima puntata, durante un confronto molto intenso che il protagonista ha con il suo Sunbaenim, ho avuto un’illuminazione.

Questo drama a modo suo parla d’amore. Certo, è un thriller – anche piuttosto violento – in cui i confini tra ciò che è bene e male sono sfumati. Tuttavia il protagonista, il Vigilante (interpretato da un bravissimo Nam Joo-hyuk), è un giovane assetato di giustizia. La ama, la desidera e la cerca con tutto se stesso.

Ci troviamo di fronte a un personaggio che, nonostante la sua espressione distorta tra bene e male, riesce a coinvolgere e, anzi, a rendere appagante la sua ostinata difesa dei più deboli. La sua moralità ambigua lo allontana dagli stereotipi del “giusto” e del “criminale”. E’ buono? E’ cattivo? Be’, il Vigilante sfugge a qualunque definizione, ma proprio per questo cattura l’attenzione, portandoci a riflettere su noi stessi.

Il finale lascia aperte le questioni più importanti del drama. Il dilemma interiore del protagonista non è risolto, tutt’altro – il che ci fa pensare alla possibilità di una Seconda stagione. Inoltre, questo finale aperto mantiene viva la connessione con lo spettatore, creando aspettative per una continuazione che possa esplorare le complessità del Vigilante e le sfaccettature della trama.

Per quanto mi riguarda, Vigilante si pone come un drama che non solo intrattiene ma invita alla riflessione continua, lasciando spazio a nuove narrazioni e sviluppi futuri.

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