Tra kdrama e Dolce vita: come la Corea vede l’Italia

Tra kdrama e Dolce Vita come la Corea vede l'Italia

Molto spesso mi è stato chiesto come i coreani percepiscono gli italiani. Che cosa pensano di noi e della nostra cultura? Avevamo affrontato di sfuggita questo argomento quando (in questo articolo), parlando di alcune curiosità legate alla Corea del Sud, vi avevo rivelato che i coreani vedono un’intima affinità tra i due Paesi.

E’ interessante approfondire l’argomento esplorando la rappresentazione dell’Italia nella cultura pop coreana, e di come essa contribuisce a plasmare la percezione che i coreani hanno di noi.

Uno dei modi più efficaci per comprendere il modo in cui i coreani vedono l’Italia è attraverso i drama, che sono diventati un fenomeno culturale globale e un ponte tra diverse culture.

Vincenzo drama come i coreani vedono l'Italia

Vi porto un esempio forse poco noto. Il drama Pasta (2010) celebra la cucina italiana, immergendo gli spettatori nelle dinamiche di un ristorante italiano e mettendo in risalto l’amore e la passione per il cibo, che sono profondamente radicati sia nella cultura italiana sia in quella coreana.

Queste rappresentazioni non sono solo un’espressione di apprezzamento per l’Italia, ma anche una testimonianza dell’interesse verso un dialogo culturale più ampio.

La moda italiana nei drama

Nei drama l’Italia è associata all’idea di eleganza, romanticismo e bellezza. E’ innegabile, infatti, che gli stilisti e le case di moda italiane sono spesso menzionati per promuovere un‘immagine sofisticata.

Pensiamo, ad esempio, ai marchi dei brand di lusso (Prada e Gucci solo per citarne un paio) che vengono mostrati nelle serie TV per enfatizzare uno stile di vita lussuoso. L’aspetto interessante è che questa dinamica vale non solo in televisione ma nella società coreana reale! Esibire un capo firmato – possibilmente di un brand italiano – è d’obbligo in Corea, e segno di un buon posizionamento nella scale sociale.

Pensiamo poi al celebre drama Vincenzo, che racconta la storia di un uomo coreano adottato da una famiglia italiana. Ora, decisamente questa serie ha i suoi sostenitori e i suoi detrattori: non tutti, infatti, hanno amato il suo italiano maccheronico e la rappresentazione della mafia all’acqua di rose – diciamo così. Ma tralasciando le polemiche, il ritratto che si è voluto dare del protagonista è decisamente fascinoso. Questo italiano d’adozione porta con sé un’aura di raffinatezza, passionalità e carisma notevole.

Quindi, tirando le somme, cosa ci comunica la scelta di esibire nei drama i marchi italiani, la cucina italiana e talvolta location italiane? Beh, ci dice qualcosa di più oltre l’apprezzamento. Ci rivela che i coreani ritengono di avere con gli italiani una certa affinità, e valori condivisi nel modo di vivere e nelle aspirazioni.

Ma è davvero così? I coreani ci percepiscono in questo modo? Per rispondere alla domanda, bisogna guardare oltre i drama, e in qualche modo sondare le percezioni della società coreana nei nostri confronti.

Che il nostro Paese venga spesso associato a concetti di bellezza e romanticismo è idea condivisa dai più, ed è rinforzata sia dai media sia dai numerosi scambi culturali ed educativi che avvengono tra Italia e Corea.

Le università italiane, ad esempio, attraggono studenti coreani interessati alle arti, al design, all’architettura e al bel canto, evidenziando un interesse genuino per l’apprendimento e l’esperienza diretta della cultura italiana. Inoltre, l’aumento del turismo coreano in Italia dimostra un desiderio tangibile di esplorare e sperimentare la vita italiana in prima persona.

Stereotipi coreani sull’Italia

Ma è tutto oro quello che luccica? Non direi. Esistono anche pregiudizi e stereotipi che influenzano la percezione che i coreani hanno di noi.

Per esempio, agli occhi dei coreani noi italiani potremmo apparire molto, forse ‘troppo’ rilassati, incarnando perfettamente l’essenza della ‘dolce vita’. Per loro siamo decisamente meno orientati al lavoro. D’altra parte lo abbiamo visto di recente: la frenetica corsa al successo dei coreani – per quanto li abbia senza dubbio portati all’eccellenza – non è senza conseguenze negative.

La percezione che i coreani hanno di noi può sfociare in veri e propri pregiudizi, come ad esempio l’idea che gli italiani siano sempre in vacanza o che vivano un’esistenza idilliaca, senza gli stress e le pressioni tipiche della vita coreana. Il che non è assolutamente vero.

Inoltre, gli stereotipi legati al nostro temperamento possono talvolta creare una visione distorta. Gli italiani sono spesso ritratti come estremamente passionali ed emotivi, caratteristiche che, seppur positive in alcuni contesti, possono essere percepite come mancanza di professionalità o serietà in ambienti lavorativi o accademici più formali.

Nonostante questo, è importante notare che le percezioni negative sono basate su conoscenze superficiali e stereotipate. La crescente interazione culturale e gli scambi tra i due Paesi stanno contribuendo a sfatare molti di questi pregiudizi, permettendo una comprensione più profonda e matura delle reciproche differenze.

Mentre i drama e i media offrono una finestra luminosa e spesso idealizzata sull’Italia, ricca di romanticismo, la realtà è più sfumata. Le interazioni culturali, educative e turistiche stanno lentamente arricchendo questa percezione, permettendo una comprensione più autentica e profonda tra i due Paesi.

La strada verso una reciproca comprensione è ancora in costruzione, ma è evidente che il fascino e l’interesse reciproci continuano a crescere. L’evoluzione di questa relazione dimostra che, nonostante le differenze, esiste un terreno comune di rispetto e ammirazione. La storia tra Italia e Corea del Sud è un esempio vivido di come culture diverse possano imparare l’una dall’altra, superando gli stereotipi per abbracciare una visione più inclusiva e variegata.

Nel continuare a tessere questo ricco dialogo culturale, possiamo sperare in uno scambio sempre più profondo e significativo tra le nostre due nazioni.

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