Tradizioni del Giappone: i denti neri

Ohaguro Giappone tintura dei denti

Un sorriso bianco e splendente è di sicuro per noi segno di bellezza. Cosa pensereste se vi dicessi che un tempo le donne giapponesi, specie le più abbienti, erano solite tingersi i denti di nero, con una soluzione di limatura di ferro e aceto? Be’, trovereste la notizia piuttosto bizzarra, ma è la verità.

Vediamo di approfondire questa curiosa tradizione nipponica e capirne le ragioni.

Ohaguro, una tradizione molto antica

L’abitudine di tingersi i denti prende il nome di Ohaguro, letteralmente ‘dente nero‘ – benché esista più di un modo di scriverlo e pronunciarlo, che comporta non troppo significativi slittamenti di significato.

La pratica si diffuse tra uomini e donne dell’aristocrazia nel periodo che va dal IX all’XI secolo. Era una sorta di ‘rito di passaggio’ all’età adulta per le ragazze adolescenti dei ceti più elevati. Da qui in poi diventò popolare tra i samurai e tutti i membri della nobiltà, che la adottarono una volta superata la cerimonia di iniziazione – ossia intorno ai 15-16 anni.

Ohaguro Giappone tradizione denti neri

Col passare del tempo, l’Ohaguro divenne una pratica diffusa anche tra donne di ceto medio, soprattutto se sposate o geishe. Tuttavia, rimase vietata per le classi sociali più povere, i vagabondi e gli emarginati.

Questa tradizione è stata incredibilmente longeva: pensate che ufficialmente ha resistito fino al XIX secolo, mentre ufficiosamente fino al XX!

Solo nel 1870 il Governo vietò l’Ohaguro sugli uomini e col tempo la sua pratica andò quasi dimenticata, soprattutto quando per la prima volta – nel 1873 – l’Imperatrice decise di apparire in pubblico con i denti bianchi e non più pitturati di nero.

Fino agli inizi del 1900 l’Ohaguro rimase un’usanza popolare tra le classi più basse e meno abbienti – in un interessante capovolgimento di ruoli: se prima infatti era una tradizione deputata esclusivamente all’aristocrazia, ora rimaneva solo in alcune sacche dei ceti più bassi. La pratica andò pian piano a scomparire, tranne che tra le donne più anziane di alcune aree particolarmente isolate e rurali del Giappone.

Oggi è possibile vedere donne con i denti colorati di nero, specie in occasione di alcuni festival e nei distretti delle geishe. Può ancora accadere, infatti, che una geisha decida di farsi annerire i denti nell’ultima fase del suo apprendistato.

Ohaguro, i motivi di questa tradizione

Ma quali sono i motivi che hanno portato al radicarsi di questa pratica in Giappone? Che ci crediate o no, uno dei motivi principali è il fatto che i giapponesi trovano gli oggetti laccati di nero immensamente belli.

Inoltre, l’Ohaguro enfatizzava il contrasto con la pelle bianca incipriata, il che veniva considerato elegante e distintivo.

Tradizioni dal Giappone

Se a questo aggiungiamo il fatto che la particolare mistura di ferro e aceto (o ferro e sakè o thè) di cui era composto l’Ohaguro aveva effetti benefici sulla salute dentale, proteggendo da carie e altri disturbi, capiamo perché questa pratica ha avuto così tanto successo.

Denti neri: una tradizione non solo giapponese

Annerirsi i denti non è una pratica esclusivamente giapponese. Cina, Tailandia, Laos e Vietnam sono Paesi in cui l’Ohaguro è stato piuttosto diffuso – anche se non altrettanto popolare. Che sia per mostrare lo stato civile, la raggiunta maturità o semplicemente per un fatto estetico, l’uso di pitturare i denti è antica e radicata in queste zone del Sud-est asiatico.

Ad esempio, in Vietnam i denti venivano tinti in segno di disponibilità al matrimonio. Inoltre, si riteneva che fosse un segno di civiltà colorare la dentatura di rosso oppure nero, in quanto si pensava che soltanto gli animali, i selvaggi e gli spiriti maligni avessero denti bianchi.

In Tailandia, invece, i denti scuri erano considerati semplicemente belli, e paragonati all’ebano – secondo una concezione che si avvicina a quella del Sol Levante.

Ohaguro bettari, la sposa fantasma dai denti neri

Una leggenda giapponese narra che a tarda notte vicino a templi e santuari si può vedere una splendida donna vestita con un kimono da sposa. Sembra vagare senza meta e il suo intento è quello di attirare a sé dei giovani uomini i quali, vedendola da lontano, non sono in grado di resistere al suo fascino.

Finché non si fanno sempre più vicini….

Da lontano una Ohaguro bettari è bellissima ed elegante. Sembra proprio una sposa in attesa del suo promesso. Nasconde il volto, quasi in modo ritroso e pudico. Ma quando finalmente si svela al malcapitato è troppo tardi. Al giovane si rivela un viso deformato, ricoperto da uno spesso strato di trucco, che non contiene nient’altro che un’enorme bocca spalancata piena di denti anneriti. Dalla bocca esce una risata così inquietante che farà scappare l’uomo in preda allo shock, oppure sverrà dal terrore.

Il fantasma della sposa tormenterà il poveretto ogni notte a venire, ma cosa rappresenta questa leggenda?

Secondo la sua rappresentazione più comune, l’Ohaguro bettari non sarebbe altro che la raffigurazione simbolica del rimpianto di tutte quelle donne che hanno dovuto tingersi i denti di nero e sposarsi contro la loro volontà.

Poetico vero?

Segui le mie Rubriche sui Social

Tutti gli articoli sul Giappone

Ascolta su Spotify

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *