Barbie è diventato in pochissimo tempo una pellicola da record: in sole due settimane dalla sua uscita, è tra i 100 film col maggior incasso di sempre. Non solo potrebbe superare il miliardo di dollari al box office, ma ha ottenuto i ricavi più alti in quanto lungometraggio realizzato da una regista donna.
Il mondo quest’estate si è letteralmente tinto di rosa!
Di cosa parla il film di Barbie
Un gruppo di Barbie vive a Barbieland, dove ogni giornata è spensierata, divertente e… rosa. Le Barbie sono diverse tra loro, ma nella loro diversità brillano per perfezione. La più perfetta di tutte è ovviamente lei: Barbie Stereotipo, interpretata dalla bravissima e bellissima Margot Robbie.
In questo universo matriarcale, in cui le donne possono essere qualunque cosa, gli uomini (i Ken) hanno un ruolo marginale.
Il punto di svolta si ha quando la Barbie Stereotipo comincia a nutrire pensieri angoscianti. Non solo avverte ansia e tristezza, ma addirittura i suoi piedi – che fino a quel momento erano sempre stati graziosamente appoggiati sulle punte – iniziano ad appiattirsi.
Parte così per un viaggio nel mondo reale. Barbie accompagnata da Ken scopre il patriarcato e si rende conto che esiste una società in cui gli uomini sono al comando.
L’intera pellicola non è altro che la demolizione irriverente e a tratti molto divertente del potere maschile. Lo si vede anche nel gioco delle parti che coinvolge i due attori principali. Senza nulla togliere al buon Ryan Gosling, tutto il film è tenuto sulle spalle dalla controparte femminile.
Corea del Sud: il film di Barbie si è rivelato un flop!
La Warner Bros. si aspettava che in Corea del Sud il film sarebbe stato un successo. Non per niente a Seoul è stata organizzata una scintillante prima che ha ospitato sia Margot Robbie sia la regista Greta Gerwig.
Tuttavia, se globalmente Barbie si è rivelato un successo strepitoso, il film ha fallito proprio nella nazione asiatica.
Se si analizzano i dati relativi a due film provenienti da oltreoceano, la differenza è abissale. Secondo il Korean Film Council, nel giorno di uscita (19 luglio) Barbie ha venduto in Corea 460mila biglietti. Il Mission Impossibile di Tom Cruise, uscito il 12 luglio, ne ha venduti oltre 3,6 milioni!
Ma quali sono le ragioni di questo incredibile flop?
Barbie in Corea del Sud: le ragioni di un flop inatteso
Di fronte a questo insuccesso, gli analisti occidentali hanno suggerito che la ragione sia da ricercare nella tematica del film. Femminismo, patriarcato, consumismo sono tematiche di difficile ricezione in Corea, e questo avrebbe causato la tiepida accoglienza del pubblico.
A sostegno di questa tesi ha parlato anche Haein Shim, giornalista, produttrice e appassionata attivista per i diritti umani. In un’intervista al The Guardian ha affermato che i temi proposti nel film potrebbero aver «spento» gli spettatori coreani. Ha detto, senza mezzi termini, che in Corea uno show tutto incentrato sulle donne e venato di un umorismo femminile è ancora un argomento tabù.
Cosa significa essere femminista in Corea del Sud
Essere femminista oggi in Corea non è semplice, complice il governo conservatore di Yoon Suk-yeol. Nonostante il Paese abbia uno dei più ampi gap di genere del mondo (il che si riflette sui salari e in ogni altro ambito della società), il Presidente è noto per le sue posizioni anti-femministe. Non solo ha incolpato il femminismo per il basso tasso di natalità, ma ha affermato di voler abolire il Ministero per l’Uguaglianza di Genere e la Famiglia, sostenendo che si concentrerebbe troppo sui diritti delle donne, il che «non è necessario».
Avevamo già approfondito l’argomento in questo articolo.
Barbie il film: davvero la Corea lo ha boicottato per la tematica femminista?
Non tutti in Corea sono concordi nel pensare che il femminismo sia la causa principale del flop che ha investito Barbie.
Secondo alcuni critici cinematografici locali, le ragioni sono altre, e sarebbero da ricercare nel fatto che il film americano semplicemente non incontra il gusto coreano. A dimostrazione del fatto che il femminismo non c’entra nulla, questi critici portano un esempio.
Al momento in Corea sta sbancando al botteghino Smugglers, un film che vanta un superbo cast di protagoniste tutte al femminile. Troviamo Kim Hye-soo (Under the Queen’s Umbrella), Go Min-si (Youth of May), Yum Jung-ah (Sky Castle). Secondo queste interpretazioni, la presenza di un forte cast “rosa” sarebbe sufficiente ad allontanare gli echi di chi insistentemente sostiene il forte patriarcato ancora imperante nella società coreana.
Vale la pena sottolineare che Barbie ha avuto un’accoglienza problematica in tutta l’Asia benché per motivi diversi. Ad esempio, il film è stato bannato in Vietnam a causa di una scena che raffigura rivendicazioni territoriali controverse. Nelle Filippine ha subito numerose contestazioni e critiche. Mentre in Cina (inaspettatamente) dopo una iniziale e tiepida accoglienza, sta adesso ottenendo un maggior riscontro.
In conclusione, è difficile individuare un’unica ragione per cui Barbie ha fallito in Corea. Con ogni probabilità si è trattato di un concorso di cause: c’entra sicuramente il forte messaggio femminista veicolato nella pellicola, e che non è stato recepito dalla società. Ma di sicuro il film non indovina i gusti dei coreani. Non bisogna né dimenticare né sottovalutare la diversa sensibilità culturale tra Occidente e Oriente, che inevitabilmente porta ad apprezzare cose diverse.
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