Because this is my first life, 2017

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Because this is my first life è la commedia romantica (quasi) perfetta: ha pochi difetti e innumerevoli pregi, a cominciare (caso più unico che raro nel panorama dei k-drama) da una serie di figure femminili che pur nella loro diversità vengono tratteggiate splendidamente, toccando anche temi spinosi quali le molestie sul lavoro, il tentato stupro, il ruolo della donna nella società e il maschilismo smaccato. I toni sono però sempre misurati, e ci si muove con delicatezza e intelligenza fra sentimenti e tematiche potenzialmente disturbanti.

Park Byung-eun interpreta Ma Sang-goo, che si invaghisce in modo ostinato e struggente di So-ji dopo una sola notte di passione. L’aspetto più bello e inatteso di questo personaggio è quello di essere assolutamente normale, a partire dall’aspetto fisico e proseguendo per la sua caratterizzazione – un uomo coerente, coerentemente innamorato, che ride, corteggia, si commuove e ama come si dovrebbe fare. Semplicemente.
Esom interpreta So-ji, una donna in carriera forte e sicura di sé che ha il sogno di diventare capo di un’azienda tutta sua. Nel frattempo, però, è costretta a subire attenzioni indesiderate in un ambiente di lavoro esclusivamente maschile e fortemente sessista. La sua evoluzione e la sua lenta accettazione di un amore dolce e romantico sono probabilmente uno degli aspetti meglio riusciti di tutto il drama.

Kim Ga-eun e Kim Min-seok in un ciak felice

Queste povere anime, sopra immortalate in un momento di fulgido vigore comunicativo, sono l’altra coppia che ci viene presentata: chiaramente alle prese con la crisi del settimo anno, le loro vicende sono meno coinvolgenti ma non per questo irrilevanti. Lei, Ho-rang, sogna di mettere su famiglia, ed è un sogno legittimo e dignitoso. Ma il suo fidanzato la vede diversamente. Emulo di Steve Jobs, vuole avere successo e programmare robe tecnologiche di dubbia utilità coi suoi colleghi in uno scantinato, senza dover pensare a figli, mogli, mutui e responsabilità. Sogno altrettanto legittimo e dignitoso.

I due litigano, non si capiscono, piangono molto e si perdono per strada.

Ecco, se proprio dovessi trovare un difetto a questa serie, è modo in cui questa storyline viene sviluppata. Non nego che Ho-rang è una donna molto diversa da me, ma non ho faticato a capirne le esigenze e i desideri perché sono umani e universali. Tuttavia non ho amato i ricatti morali e le pressioni a cui sottopone il suo compagno affinché ceda ai suoi bisogni.

E’ normale che due persone si amino per molto tempo e poi le loro strade si dividano, con rispetto. E’ invece triste quando uno dei due deve rinunciare a qualcosa di vitale per compiacere l’altro.

Because this is my first life finale amore bacio skinship
La perfezione…

E finiamo col botto, la coppia principale, formata da Ji-ho e Se-hee, che si ritrovano per motivi di mera convenienza a vivere insieme senza praticamente conoscersi.

Personalmente, li ho amati tanto. Partivo avvantaggiata, perché Jung So-min è una delle mie attrici preferite, scoperta in uno dei miei kdrama strappalacrime del cuore, The smile has left your eyes. Lee Min-ki, invece, è stato una piacevolissima novità. Il suo personaggio è sì strambo ai limiti della follia, ma viene descritto e reso in modo talmente umano e profondo da essere toccante.

Della loro storia mi è piaciuto tutto, titoli degli episodi compresi. Ho letto molte critiche sulle due puntate finali e sulla scelta apparentemente discutibile che lei fa di allontanarsi e… prendersi del tempo (diciamo così per non spoilerare lo spoilerabile).

In realtà, abbraccio la scelta della protagonista, che ritengo razionale e coerente con l’evoluzione fatta nel corso delle puntate.

Se consideriamo che il loro rapporto era nato come un mero contratto, lei andandosene vuole porre fine proprio a quel contratto. Tutto questo lo dice chiaramente, senza mezzi termini, parlando con la ex di Se-hee: questa fine non dev’essere per forza qualcosa di triste o negativo, ma può rappresentare un nuovo inizio.

Quindi non capisco l’astio che si è generato nei commenti online verso il personaggio di Ji-ho. Si legge che avrebbe dovuto parlargli e spiegargli i motivi del suo allontanamento, ma non sono d’accordo – non in questo caso. Lei, infatti, aveva già capito i suoi sentimenti ed era arrivata ad amare in modo maturo e consapevole: non le restava che attendere se e quando Se-hee avrebbe guarito le proprie ferite, superato il passato e compreso la forza dei propri sentimenti. Questo era un percorso che Se-hee doveva fare da solo.

Annotazioni sparse. Molta della forza di Because this is my first life è nella scrittura e nella bellezza dei dialoghi. Il più memorabile per me rimane quello che Ji-ho ha con la suocera quando questa, esprimendo le sue perplessità sul modo troppo elastico in cui i due giovani intendono il matrimonio, le dice che il matrimonio è un legame sacro. Ji-ho risponde:

«Io non sono d’accordo. Non credo che il matrimonio sia sacro. Solo l’amore lo è».

Una menzione speciale va al gatto, il cui nome da «Gatto» a «Woori» (Noi) è il vero termometro dei cambiamenti che avvengono man mano nella coppia.

Ah, sì. C’è anche il tentativo di accennare a un triangolo, ma fortunatamente non è niente di serio e si risolve tutto nel giro di poche puntate. Nulla su cui valga la pena soffermarsi, insomma.

Voto: 9.5/10

Numero puntate: 16

Durata: 1h circa

Dove vederlo: Viki

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Una risposta a “Because this is my first life, 2017”

  1. […] che alla scrittura del personaggio. Apprezzo tanto Park Byung-eun. Già ai tempi di Because this is my first life (dove pure non aveva un ruolo di primo piano) mi aveva molto colpito la sobrietà e la […]

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