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jdrama da vedere Netflix

Vi propongo tre drama giapponesi che ho visto di recente e che per ragioni diverse mi sono piaciuti. Più brevi e scorrevoli rispetto ai loro ‘fratelli’ coreani, li ho letteralmente bingiati. Partiamo da quello che ritengo il meno impegnativo dei tre, leggero ma non per questo superficiale: The reason why he can’t marry.

The reason why he can’t marry, 2021

La storia è davvero molto semplice: Mariko, una giovane ossessionata dall’idea di sposarsi prima dei 30 anni, intraprende una relazione con il suo capo che rappresenta per lei l’incarnazione di ogni perfezione. Alto, bello e di successo, Mitsuo è un uomo che sulla carta sembrerebbe non avere difetti…

The reason why he cant marry jdrama recensione

Ben presto, Mariko scopre di avere una temibile rivale in una bambola di pezza, che Mitsuo tratta come se fosse umana. Se ne prende cura, le parla e la porta sempre con sé anche al lavoro.

Dapprima Mariko è sconcertata, poi prova gelosia. Le sembra che il suo fidanzato abbia più attenzioni verso la bambola che verso di lei. Questo fatto creerà una serie di dubbi e riflessioni che porteranno la giovane a interrogarsi sulla sua relazione.

Le ragioni per guardare The Reason why he can’t marry

The reason why he can’t marry è un drama che tratta in maniera estremamente leggera, a tratti comica e grottesca, un tema molto profondo, quello della piena accettazione dell’altro.

La bambola di pezza è per Mitsuo una sorta di coperta di Linus. L’uomo, in un momento particolarmente stressante della propria vita lavorativa, sentiva di non poter più reggere le aspettative che l’azienda aveva su di lui. Tornando a casa una sera, vide in una vetrina una graziosa bambola di pezza che gli sembrò sussurrare che tutto andava bene, che lui era all’altezza della situazione. Immediatamente Mitsuo si sentì rassicurato e calmato nelle sue paure. Tra l’uomo e la bambola nacque un immediato e indistruttibile legame.

Il percorso che questo drama mette in luce non è tanto quello della ‘guarigione’ di Mitsuo e della sua liberazione dalla bambola, quanto quello dell’accettazione di Mariko. I due crescono assieme, comprendendo l’uno le esigenze emotive dell’altro.

La donna capisce che l’uomo ha bisogno della bambola per gestire la sua ansia sociale. Lui capisce che la priorità non deve essere data alla bambola, bensì alla sua fidanzata. In tutto questo, nessuno dei due chiede all’altro di cambiare o snatura se stesso – ma si rispettano profondamente.

Ecco, il messaggio è davvero molto bello e ben narrato. Certamente il tono è sempre scanzonato. Il drama non si prende sul serio. Le puntate corrono veloci e hanno una punta di stravaganza che personalmente ho apprezzato.

Tutto sommato, per me è un buono show da vedere tra uno più impegnativo e l’altro.

Voto: 8

Dove vederlo: Viki

Episodi: 10 episodi da 23 minuti

Love and Fortune, 2018

Questa vicenda racconta di una trentenne che, scontenta della sua storia d’amore che si trascina stancamente ormai da anni, intraprende una relazione con un liceale.

Love and Fortune jdrama recensione Netflix

Il tema è estremamente delicato e so che può far storcere il naso. Nella storia, il giovane Iko ha solamente 15 anni, ed è uno studente appassionato di cinema, ma chiuso e introverso. La trentenne Wako, dal canto suo, è spenta e insoddisfatta – intrappolata in una relazione in cui viene costantemente sminuita e data per scontata. Sogna un amore romantico, e quando incontra Iko ne rimane immediatamente attratta.

Il drama è molto esplicito e audace nel mostrare le scene d’amore, e capisco che questo potrebbe essere un ulteriore elemento di fastidio – anche se per quanto mi riguarda non le ho mai trovate superflue o ridondanti. Esprimono bene, a seconda del contesto, desiderio, passione, gelosia e possesso.

Le ragioni per guardare Love and Fortune

La storia è raccontata dal punto di vista della protagonista Wako. E’ lei il filo conduttore di tutte le vicende. Anche se il focus è la storia d’amore, quando si arriva all’ultima puntata si comprende bene che il messaggio del drama in realtà è un altro, molto più profondo e complesso.

Wako è una donna che compie una serie di scelte anticonformiste e sommessamente ribelli nella società in cui si trova. Nel suo modo dimesso, non segue i diktat imposti: non si sposa a 30 anni, ha un lavoro part-time, ama un adolescente e ignora i pettegolezzi delle persone intorno a sé. Non che questo le sia facile, anzi. Ci sono dei momenti in cui tenta di adeguarsi, ma alla fine sceglie la sua strada.

*** Attenzione: contiene spoiler ***

Ciò che ho fortemente apprezzato di questo drama è il suo realismo. Diversamente da molti show coreani, qui non ci sono falsi pudori, tutto è raccontato in modo crudo e diretto, in maniera tale che è facile identificarsi con i sentimenti dei personaggi – anche quelli meno nobili e puri.

Quella storia d’amore non poteva avere un finale felice, e tuttavia ha avuto una sorta di lieto fine. Ognuno dei due è cresciuto grazie all’altro, raggiungendo i propri obiettivi e realizzando i propri sogni. L’aspetto interessante è che erano sogni originali, personali, non imposti dalla società o dalla famiglia.

Certo, come tutti i percorsi di crescita, anche questo è stato doloroso. Ha comportato errori, separazioni, lacrime e addii. Ma anche lo sbocciare di una nuova e più serena maturità.

*** Fine spoiler ***

Voto: 9

Dove vederlo: Netflix

Episodi: 12 episodi da 24 minuti

Silent, 2022

Arriviamo infine al più noto dei tre jdrama che vi propongo, quello che ha avuto più successo: Silent, racconta una storia d’amore struggente e delicata.

Silent jdrama recensione

La giovane Tsumugi lavora presso un grande negozio di CD e vive circondata dalla sua musica preferita. So lavora in ufficio e apre il proprio mondo solo a un numero estremamente limitato di persone.

Otto anni prima i due erano la coppia più bella del liceo e li univa la grande passione per la musica.

Poco prima di cominciare l’università, il ragazzo aveva improvvisamente interrotto la relazione con Tsumugi e abbandonato i rapporti con tutta la comitiva di amici, lasciando lei emotivamente distrutta.

Anni dopo Tsumugi ha ritrovato la felicità con un loro amico in comune. Tuttavia, un incontro fortuito alla stazione, la mette di fronte ai suoi veri sentimenti. Rivedendo So quell’amore che sembrava sopito, riaffiora improvvisamente. Lei incomincia a chiamarlo ma lui non risponde…

Le ragioni per guardare Silent

Silent è un drama lento e contemplativo, di ottima qualità sia per quanto riguarda la scrittura, sia la recitazione degli attori.

Uno degli aspetti più incisivi è tutto il comparto audio. Non mi riferisco soltanto alla bellissima colonna sonora, ma alla cura con cui sono stati resi i suoni della vita quotidiana. Nel momento in cui, per ragioni di narrazione, tali suoni sono assenti, il risultato è davvero impattante, e in qualche modo fa comprendere il reale significato del titolo di questo show.

Un aspetto interessante di questo drama è che la vicenda particolare di So, il quale si ritrova sordo e incapace di gestire emotivamente una tale disgrazia, in qualche modo assume una portata universale e spinge ognuno di noi a interrogarsi. Forse non si tratterà di una menomazione fisica, ma chi non ha mai maledetto un brutto scherzo del destino? Chi non vorrebbe scappare da una situazione sgradevole?

Tramite la tormentata storia di So e Tsumugi, Silent ci impone ben più di una riflessione. E, al tempo stesso, suscita un variegato ventaglio di emozioni che vanno dalla tenerezza alla frustrazione, dall’amore allo struggimento. E’ un piccolo gioiello che consiglio caldamente di vedere.

Voto: 9+

Dove vederlo: Viki, Yoori fansub

Episodi: 11 episodi da 45 minuti

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