I 5 migliori drama coreani Netflix del 2025

Tra romance, medical, action e slice of life, il 2025 ha mostrato quanto i drama coreani sappiano ancora reinventarsi e sorprendere.

Tra i tanti titoli approdati su Netflix, ho raccolto i cinque che mi hanno colpito di più per motivi diversi: scrittura, regia, atmosfera, o semplicemente perché mi hanno emozionata.

Non è una classifica, ma una selezione personale e variegata, che riflette la ricchezza e la maturità raggiunta dal panorama dei drama coreani quest’anno.

Pronti? Partiamo!

Melo Movie

Melo Movie racconta l’incontro tra Go Gyeom (Choi Woo-shik), un giovane ossessionato dal cinema, e Kim Mu-bee (Park Bo-young), assistente alla regia dal passato ingombrante, segnata da un padre-regista che ha sacrificato tutto per i suoi film.

Lui rappresenta la passione cieca per cinema, lei la disillusione di chi la vive come un’eredità forzata. Tra di loro nasce un legame complesso, fatto di attrazione e distanza. I due si perdono di vista e si rincontrano cinque anni dopo — quando lei è ormai una regista affermata e lui, disilluso, è diventato un critico.

Questo drama è un romance che va oltre la storia d’amore: è un racconto di crescita, di sogni infranti e seconde possibilità. Mi ha conquistata per la delicatezza con cui parla di due persone che, pur ferite, trovano il coraggio di mettere in discussione sé stesse.

La scrittura è intima, la regia pulita, e la chimica tra gli attori tiene insieme una storia che parla di giovinezza, ambizione e disincanto.

Non cerca di commuovere: ci riesce naturalmente, con un intenso mix di romanticismo, introspezione e sottile ironia.

The Trauma Code

Il brillante chirurgo Baek (Ju Ji-hoon) arriva in un grande ospedale di Seoul con la missione di fondare un reparto sperimentale dedicato ai traumi gravi. Ex medico dell’esercito, con un carattere difficile e un’etica incrollabile, si scontra da subito con la burocrazia, i tagli ai fondi e un sistema sanitario che spesso antepone il bilancio alla vita dei pazienti.

Tra elicotteri, operazioni d’emergenza e turni infiniti, The Trauma Code fonde l’azione di un disaster movie con la tensione morale del classico medical drama.

Niente triangoli amorosi o lacrime facili. Qui l’emozione nasce dall’urgenza, dal conflitto costante tra idealismo e realtà, e dal bisogno disperato di salvare vite in un sistema che sembra aver dimenticato cosa significhi curare.

Lo dico senza mezzi termini: adoro i medical-drama, e questo fa un eccellente lavoro nel trasformare l’azione in spettacolo. Mi è piaciuto particolarmente perché è esagerato, ipercinetico, quasi eroico — e proprio per questo cattura senza un attimo di sosta.

Ogni episodio è costruito con ritmo e precisione, e dietro l’adrenalina resta una riflessione amara sul sistema sanitario coreano. Insomma, è intrattenimento intelligente, che sa dove colpire.

Weak Hero Class 2

La prima stagione di Weak Hero Class segue Yeon Si-eun (Park Ji-hoon), studente modello e solitario, considerato un bersaglio facile in una scuola dove la violenza è la regola.

Dietro l’aspetto fragile, però, Si-eun nasconde un’intelligenza tagliente e una determinazione che lo rendono imprevedibile. Quando diventa l’obiettivo di un gruppo di bulli, sceglie di reagire non con la forza, ma con la mente. Studia i suoi avversari, li anticipa, li disarma.

Nel percorso trova due alleati: un ragazzo impulsivo ma leale, e un amico ambiguo che finirà per tradirlo. La stagione si chiude con un finale violento e doloroso che lascia segni profondi, non solo nei personaggi, ma anche nello spettatore.

La seconda stagione riprende dopo le conseguenze di quegli eventi. Si-eun cambia scuola con l’intento di ricominciare e lasciarsi il passato alle spalle. Ma il nuovo ambiente è solo una versione più grande e più spietata di quello che ha già conosciuto: nuovi bulli, nuove gerarchie, un sistema ancora più corrotto e indifferente.

Intorno a lui si forma un nuovo gruppo di personaggi, ognuno con un proprio trauma e un proprio modo di sopravvivere. Tra questi emerge Baku, un ragazzo che condivide la stessa stanchezza verso la violenza e con cui Si-eun instaura un legame di mutua comprensione.

Pur cambiando scenario, la serie resta fedele ai suoi temi centrali: la brutalità del contesto scolastico e la difficoltà di sottrarsi a un ciclo di sopraffazione che sembra non avere fine.

Ritengo la prima stagione superiore rispetto alla seconda. Tuttavia, amo talmente tanto la storia (tratta da un manhwa) che mi sento di inserire anche questo drama nella mia lista di “migliori del 2025”.

Ottima recitazione, scene di combattimento emozionanti, e un tema — quello del bullismo — che prende decisamente allo stomaco. Il finale, poi, fa pensare a una terza stagione. E non vedo l’ora di scoprire come evolverà la vicenda.

Tastefully Yours

Han Beom-woo (Kang Ha-neul) è l’erede di una grande azienda alimentare, ma non ha alcun interesse per la cucina. Mo Yeon-joo (Go Min-si), al contrario, è una chef talentuosa che ha fatto del suo piccolo ristorante una seconda casa.

Quando i loro percorsi si incrociano, si ritrovano a lavorare fianco a fianco, e le loro differenze diventano occasione di confronto e crescita. Tra ricette, rivalità e momenti di complicità, nasce un legame che mescola sapori, passioni e nuove consapevolezze.

Questa è una classica romcom, deliziosa e avvolgente, con un protagonista (Kang Ha-neul) davvero carismatico.

E’ una vicenda che ruota attorno a due grandi storie d’amore: quella dei protagonisti, e la storia d’amore dei personaggi per il cibo — un elemento capace di unire le persone anche quando tutto il resto le divide.

È un drama che profuma di casa, di pasti condivisi e di piccoli gesti quotidiani.

Insomma, è la serie perfetta se cercate qualcosa di caldo, rilassante e sinceramente umano, un comfort drama nel senso più autentico del termine.

When Life Gives You Tangerine

Questo è un racconto che attraversa cinquant’anni di vita. La vicenda è ambientata tra l’isola di Jeju e la Seoul contemporanea, e segue Ae-sun (IU) e Gwan-sik (Park Bo-gum), due bambini cresciuti insieme in una Corea in rapido mutamento.

Lei è curiosa, ribelle, incapace di adattarsi ai confini imposti. Lui è taciturno, concreto, fedele come una costante nel caos della sua esistenza. Il loro legame nasce nell’infanzia e resiste a tutto: povertà, sacrifici, perdita, cambiamenti sociali.

Ogni episodio è un frammento di vita, un passaggio di stagioni che scandisce il tempo e ne mostra il peso: dall’entusiasmo della giovinezza alla maturità segnata dalle rinunce, fino alla vecchiaia che restituisce significato alle loro scelte.

Sullo sfondo, la poesia e la natura diventano voce e rifugio, mentre i “mandarini” del titolo assumono via via il valore simbolico di ciò che la vita offre — dolce o amaro che sia.

Questo drama non ha bisogno di presentazioni, perché è stato un vero e proprio successo del 2025. Non posso dire che sia stato il mio preferito in assoluto (troppe lacrime!), ma sicuramente merita di stare in questa lista.

IU e Park Bo-gum si muovono dentro personaggi pieni di umanità, e il risultato è un racconto di vita che mi ha colpito per la sua calma, per il modo in cui lascia spazio alle pause, agli anni che passano, e ai gesti che restano.

È malinconico, visivamente bellissimo e scritto con una sensibilità rara.

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