Un paio di mesi fa, a marzo, Mondadori ha introdotto sul mercato italiano il primo volume di Mo Dao Zu Shi, scritto da Mo Xiang Tong Xiu, che ha ispirato l’acclamato drama The Untamed.
Mo Dao Zu Shi, internazionalmente conosciuto con il titolo Grandmaster of Demonic Cultivation, è un romanzo di genere danmei, una categoria della letteratura cinese che esplora relazioni romantiche tra uomini. La storia è stata pubblicata per la prima volta online nel 2015 e ha rapidamente guadagnato popolarità. E’ stato adattato in diversi formati, inclusi un manhua (fumetto cinese), un donghua (serie animata cinese), e soprattutto il già citato drama in 50 episodi.
La popolarità di Grandmaster of Demonic Cultivation era tale che, già prima dell’arrivo di una versione ufficiale, in Italia circolavano numerose traduzioni amatoriali create dai fan. L’annuncio della pubblicazione da parte di Mondadori è stato quindi accolto con grande entusiasmo. Malgrado ciò, non tutto è andato come previsto. Prima di analizzare cosa non ha funzionato, è essenziale comprendere gli elementi che hanno alimentato l’hype duraturo intorno a questo drama.
The Untamed, un capolavoro intramontabile
Se non si conosce la vicenda, entrare nella storia di The Untamed richiederà un po’ di tempo. Le prime puntate sono descrittive, e introducono una serie di personaggi e situazioni che inizialmente possono risultare complesse.
Il drama si dipana attraverso la rivalità di vari clan esperti nella coltivazione spirituale, tutti in cerca di supremazia. Wei Wuxian è l’«indomito», ed emerge come una figura chiave per la sua propensione a sfidare le convenzioni. La sua mente acuta e lo spirito libero lo rendono un personaggio carismatico, spesso in contrasto con le rigide norme del suo mondo. Opposto a lui c’è Lan Zhan, il secondogenito di un clan influente, la cui vita è definita dalla disciplina e dall’adesione scrupolosa ai codici di condotta. Uomo di poche parole ma di grandi principi rappresenta un contrappunto ideale a Wei Wuxian.
La loro relazione, contrassegnata da differenze profonde ma anche da un rispetto reciproco che cresce nel tempo, diventa il fulcro attorno a cui ruotano molti degli sviluppi della trama.
Sintetizzare la trama è pressoché impossibile. Troppe cose accadono e troppi sono i personaggi, anche quelli importanti. Ciò che mi preme sottolineare sono i motivi per cui The Untamed è pressoché universalmente ritenuto un capolavoro e, man mano che si procede nella visione, diventa sempre più avvincente. Alla fine, quando si arriva all’epilogo, è come dire addio a dei vecchi amici che ci hanno accompagnato in un viaggio incredibilmente emozionante e profondo. Ci si ritrova a riflettere sulle scene viste, i momenti condivisi e sull’impatto duraturo che la serie lascia nel cuore. L’addio è dolceamaro, e si vorrebbe ricominciare dal primo episodio.
The Untamed: la forza dei personaggi
Una delle caratteristiche meglio riuscite di questo drama è sicuramente la bellezza dei suoi personaggi. Non solo di quelli principali, ma anche i secondari. Fermo restando che nella serie si nota un certo appiattimento rispetto al romanzo, rimangono comunque interessanti e ricchi di sfaccettature, mantenendo una certa profondità.
Wei Wuxian, l’«indomito»
Interpretato da un bravissimo Xiao Zhan, il personaggio di Wei Wuxian è a dir poco travolgente. Carismatico e audace, è noto per la sua abilità nel trovare soluzioni non convenzionali ai problemi. Il suo spirito ribelle e la tendenza a sfidare le norme lo rendono un protagonista atipico, distinguendolo nel rigido mondo della coltivazione spirituale.
Dotato di un umorismo brillante e di un sorriso contagioso, Wei Wuxian naviga attraverso le sfide con una leggerezza che maschera spesso la profondità del suo carattere e la complessità delle sue emozioni. Nonostante la natura estroversa e apparentemente spensierata, possiede un’intelligenza acuta e una profonda sensibilità verso le ingiustizie, spingendolo a proteggere coloro che sono emarginati o oppressi.
Nel corso degli episodi, la sua personalità conosce una dolorosa evoluzione. Dopo aver trascorso un lungo periodo da solo nei Monti della Sepoltura, torna ombroso e incupito. Sembra una persona diversa. Non c’è più alcun bagliore nei suoi occhi, e il suo sorriso si è spento. Diventa il Patriarca di Yiling, un personaggio temuto e temibile, che ha abbandonato la via nobile e ortodossa (quella della spada) per combattere usando arti magiche, evocazione degli spiriti e talismani.
E’ davvero cambiato? Realmente Wei Wuxian è diventato una persona diversa? In realtà no. C’è un bellissimo passaggio nel 29° episodio che esprime tutta l’essenza di questo personaggio. Wei Wuxian sta tornando ai Monti della Sepoltura, dove si è ritirato assieme a un gruppo di persone che sta proteggendo a costo della sua stessa vita. Cammina a fianco di Lan Zhan, che tenta di riportarlo sulla retta via della coltivazione spirituale.
«Lan Zhan, poco fa mi hai chiesto se proseguirò su questa strada. In realtà continuo a domandarmi: se non questo, cos’altro potrei essere? Dovrei abbandonare i miei metodi astuti e consegnare il sigillo della Tigre [per il quale tutti i clan stanno lottando]? E la gente di questa montagna? Dovrei rinunciare a loro? Non posso farlo. Ma penso che al mio posto faresti la stessa cosa. C’è forse qualcuno che può indicarmi un sentiero luminoso e facile da percorrere? Un sentiero dove, anche senza coltivare la magia, potrò proteggere le persone che hanno bisogno di me?»
E dopo aver salutato l’amico, allontanandosi con un bimbo per mano, canticchia: «A chi importa dell’ampia strada affollata? Io proseguirò lungo lo stretto sentiero solitario fino alla sua oscura fine».
The Untamed, ep. 29
Idealista ma non ingenuo. Appassionato ma capace di assumersi la responsabilità delle proprie azioni – anche quando queste sfociano in atti tragici dalle conseguenze disastrose. Generoso, solare, tormentato e mosso da un’insopprimibile senso di giustizia. Wei Wuxian è un personaggio che veste una moltitudine di sfaccettature.
Il complemento perfetto a questa complessità, colui che gli consente di trovare un equilibrio e di non lasciarsi sopraffare dai suoi poteri “demoniaci” o dall’ira che spesso lo assale, è Lan Zhan. Con la sua calma e la sua ferma moralità, Lan Zhan diventa l’ancora che stabilizza la tempestosa natura di Wei Wuxian.
Lan Zhan, l’incarnazione della perfezione
Quando ho visto apparire Lan Zhan sullo schermo (beh, in realtà Wang Yibo), sono rimasta senza fiato. La maestosità del portamento, la bellezza eterea dei suoi tratti, l’intensità dello sguardo, l’eleganza dei movimenti… ogni suo aspetto è semplicemente perfetto.
Il suo personaggio inizialmente appare poco. Ci sono addirittura alcune puntate in cui non lo vediamo affatto. Lan Zhan cresce pian piano, ed è una scoperta per lo spettatore, tanto quanto è una scoperta per se stesso.
Venuto su in un ambiente che enfatizza l’ordine e la disciplina, Lan Zhan incarna l’ideale di compostezza e controllo. Fin dalla giovinezza, ha dimostrato un’eccezionale serietà e un impegno costante verso l’apprendimento e la pratica delle arti marziali e spirituali. La sua vita è stata modellata da un clan che non solo promuove il rispetto delle regole, ma anche un alto senso di responsabilità morale e di giustizia. Questo gli ha dato un carattere forte e intransigente, spesso percepito dagli altri come distante o freddo.
Lan Zhan compie un percorso di crescita incredibile nel corso del drama. Lo vediamo battibeccare con Wei Wuxian nel vano tentativo di domarlo. I due sono distanti quanto il giorno e la notte (e infatti per la maggior parte della serie vestiranno abiti di colori opposti). Hanno personalità antitetiche, che però si attraggono e si affascinano reciprocamente, completandosi. Lan Zhan sembra rispettare l’intelligenza di Wei Wuxian, ma non trova mai il coraggio di schierarsi apertamente dalla sua parte. Col tempo il rispetto diventa ammirazione, ma Lan Zhan non riesce a superare i condizionamenti e i principi morali che lo hanno accompagnato dall’infanzia.
Influenzato dall’esempio liberatorio di Wei Wuxian, Lan Zhan comincia pian piano a mettere in discussione il suo sistema di valori. Comincia a chiedersi cosa davvero sia giusto o sbagliato. Inizia a sviluppare per l’amico una fedeltà che influenzerà le sue scelte future. Ma ancora non trova il coraggio di fare il passo decisivo. Finché un evento tragico deciderà per lui: la morte di Wei Wuxian, che poi è la scena con cui inizia The Untamed.
In seguito a questo fatto, Lan Zhan sviluppa un senso di colpa talmente forte da fargli maturare il cambiamento definitivo. Quando sarà il momento, abbraccerà in piena coscienza la causa dell’amico, con orgoglio, fierezza e assoluta devozione. Finalmente uniti, i due potranno lottare assieme per la giustizia.
L’amore (censurato) in The Untamed: pura poesia
L’amore che lega Wei Wuxian e Lan Zhan è pura poesia, e questo nonostante la scure della censura cinese si sia abbattuta sul drama.
Partirò da una constatazione forse banale, ma innegabile. I protagonisti sono splendidi, e formano una coppia che incanta – nel vero senso della parola. La solarità e il sorriso aperto di uno è il complemento perfetto degli sguardi profondi e penetranti dell’altro. La vivacità febbrile di Wei Wuxian fa da contraltare alla sensuale freddezza di Lan Zhan. I due hanno un’intesa naturalissima, e una chimica che traspare in ogni più piccola interazione.
Come sappiamo, la trasposizione dal libro al drama ha sacrificato buona parte della storia d’amore tra i due. Dal momento che in Cina le rappresentazioni di relazioni omosessuali nei media sono soggette a restrizioni severe, la serie ha adottato un approccio sottile e velato nel mostrare la dinamica tra i protagonisti.
La relazione tra Wei Wuxian e Lan Zhan è raffigurata come una bromance, un legame intensamente emotivo – il che non toglie niente al suo fascino. Gli sceneggiatori, infatti, hanno enfatizzando la lealtà, l’affetto e una connessione spirituale molto forte, aggiungendo alcuni dettagli che ci fanno intuire la vera natura del rapporto tra i due.
Quale rapporto lega i protagonisti di The Untamed? I dettagli nascosti
Per comprendere quale sia la vera natura del rapporto tra Wei Wuxian e Lan Zhan (ossia un rapporto d’amore e non una semplice amicizia) bisogna prestare attenzione ai dettagli. Ecco di seguito, alcune “perle” nascoste che ce lo rivelano.
C’è una scena piuttosto divertente in cui Lan Zhan (che non regge affatto l’alcol) è ubriaco. In giro con Wei Wuxian di notte, tenta di rubare due galline da un pollaio, e chiede all’amico se siano grasse abbastanza. Ora, in Cina questo animale ha molti significati, ma nei tempi antichi in alcune regioni era legato al matrimonio. Era usanza, infatti, che un uomo offrisse alla donna una bella gallina grassa durante la proposta. Se la donna accettava l’animale, significava «sì».
In un’altra scena, i due sono in visita alla tomba dei genitori di Wei Wuxian. Anche in questo caso, è possibile vedere un’allusione alle cerimonie di matrimonio tradizionali cinesi. Infatti, vediamo i due giovani inchinarsi tre volte. Il primo inchino è al cielo e alla terra. Simboleggia il rispetto per il mondo naturale e l’ordine cosmico, riconoscendo la vastità e la maestà dell’universo, un gesto di umiltà e di connessione con il mondo. Il secondo inchino è agli antenati. Se ne onora la memoria e se ne riconosce l’importanza e l’eredità. È anche un modo per mostrare gratitudine e deferenza. Il terzo inchino è per lo sposo o la sposa. Gli sposi si inchinano reciprocamente come segno di impegno. Questo inchino è un’espressione di eguaglianza e di profondo rispetto, simboleggiando la loro promessa di supportarsi e onorarsi a vicenda per tutta la vita.
Ci sono tanti dettagli nascosti: i testi delle canzoni, ad esempio. In particolare, quella composta da Lan Zhan e che prende il titolo di WangXian, una crasi dei loro due nomi (Lan Wangji e Wei WuXian). E’ un tema splendido e struggente, con un testo d’amore appassionato.
Un altro dettaglio è relativo al nastro che Lan Zhan porta in fronte, e che contraddistingue i membri del clan a cui appartiene. Nonostante Lan Zhan abbia detto che nessuno può toccare quel nastro a parte qualcuno della famiglia o la persona amata, in più occasioni Wei Wuxian lo tocca o ci gioca. Indimenticabili due occasioni.
La prima, quando i due giovani di trovano nella Caverna di Ghiaccio. Lan Zhan lega il suo polso e quello dell’amico con il suo nastro. Il gesto è peraltro profondamente simbolico. Nei matrimoni cinesi tradizionali, si è soliti legare le mani degli sposi con un nastro rosso per indicare l’unione indissolubile tra gli sposi.
Secondo la mitologia cinese, il filo rosso del destino è un filo invisibile che il dio Yue Xia Lao, il vecchio sotto la luna, lega intorno alla caviglia di coloro che sono destinati a incontrarsi. Questo filo non può mai essere spezzato, e si ritiene che connetta queste persone prima ancora che si incontrino. E’ chiaro, quindi, che si tratta di un simbolo molto potente.
La seconda occasione si ha quando Lan Zhan consente a un talismano di carta dalle fattezze umane (ovviamente lanciato da Wei Wuxian) di arrampicarsi su di lui e armeggiare con il suo nastro, nel tentativo di sfilarglielo. E’ un momento tenero e giocoso, che ci rivela quanto siano cambiati i sentimenti di Lan Zhan nei confronti di Wei Wuxian e di come si considerino l’uno per l’altro. Non solo semplici amici, ma compagni di vita. Anime gemelle, ciascuno la destinazione finale dell’altro – dove ogni ricerca trova pace e ogni cammino trova il suo riposo.
Voto: 10
Dove vederlo: Viki
Numero e durata episodi: 50 ep. da 45 min. circa
Il Gran Maestro della Scuola Demoniaca, il libro Mondadori
Come dicevo nell’intro dell’articolo, Mondadori ha da poco dato alle stampe la tanto attesa traduzione del primo volume del romanzo da cui The Untamed è tratto (lo trovate qui). Nel prossimo articolo parleremo delle controversie legate alla pubblicazione, e vi svelerò cosa ne penso.
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