Empowerment femminile in Corea: sfide e conquiste delle donne oggi

Disparità di genere in Corea Empowerment Femminile

In Corea del Sud la lotta per l’empowerment femminile sta prendendo una nuova direzione. Da scandali che hanno scosso l’industria dell’intrattenimento a coraggiosi movimenti sociali, le donne coreane stanno affrontando sfide e opportunità uniche.

Scopriamo insieme come stanno cambiando il loro ruolo nella società.

Il 18 gennaio 2024, la famosa idol del Kpop HyunA ha pubblicato su Instagram una foto che la ritraeva di spalle mano nella mano con Jun-hyung, ex membro del gruppo Highlight, che l’ha pubblicata anche sul suo profilo.

Questa immagine, apparentemente innocua, ha però scatenato un vero e proprio terremoto tra i fan della idol. Perché? Perché nel 2018 Jun-hyung era stato coinvolto nello scandalo Burning Sun, una vicenda che ha messo in luce lati oscuri dell’industria dell’intrattenimento coreano.

Foto HyunA Jun-hyung Instagram follower

Che cosa era successo nel 2018? Una serie di star coreane e idol furono coinvolti nella diffusione di video hard non consensuali. Questo scandalo si è ampliato fino al punto da portare a galla reati come prostituzione, stupro, traffico di droga e corruzione. Insomma – accuse gravissime che hanno coinvolto non solo star ma anche agenti di polizia. Detto questo, Jun-hyung dopo le accuse di aver partecipato alle chat-room, si dimise dall’industria dell’intrattenimento.

Il giudizio sociale sulle donne in Corea del Sud

Io non mi sento di dare un giudizio su questa faccenda. Quello che voglio sottolineare è piuttosto la reazione dei fan alla pubblicazione della foto “romantica” di HyunA. La reazione dei fan è stata immediata e ambivalente.

In pochissimo tempo, HyunA ha perso centinaia di migliaia di follower, molti dei quali hanno espresso la loro delusione e l’impossibilità di continuare a sostenerla a causa della sua scelta sentimentale. Ma Jun-hyung, che attualmente è molto meno famoso di lei, paradossalmente ne ha guadagnati quasi 100mila!

Questo episodio ci porta a riflettere su come il giudizio sociale nei confronti delle donne sia severo in Corea.

Il modo in cui HyunA è stata giudicata e penalizzata riflette una realtà più grande, in cui le donne sono spesso soggette a standard e aspettative molto più rigidi rispetto agli uomini. Non è solo una questione di celebrità. E’ uno specchio di come la società vede e valuta le donne, è specchio delle pressioni a cui sono sottoposte e dei ruoli che sono attese a ricoprire.

Nel mondo del lavoro, per esempio, le donne coreane si scontrano spesso con un “soffitto di vetro” che limita le loro carriere. Nonostante l’alta formazione e le competenze, si trovano in posizioni lavorative inferiori rispetto ai loro colleghi maschi e hanno minori opportunità di avanzamento. Inoltre, la disparità salariale è una realtà concreta, con le donne che guadagnano significativamente meno dei loro colleghi maschi a parità di lavoro.

Disparità di genere in Corea del Sud: dati aggiornati

Secondo un report del 2023 della Harvard Kennedy School, nonostante l’economia coreana si sia comportata relativamente bene durante la pandemia, le conseguenze sul mercato del lavoro sono state disuguali, con le donne che hanno subito risultati peggiori rispetto agli uomini.

Nonostante un livello di istruzione sopra la media, il divario salariale di genere in Corea è tra i più alti tra i Paesi dell’OCSE (su questo torneremo dopo). Il tasso di partecipazione delle donne alla forza lavoro è inferiore di 20 punti percentuali rispetto a quello degli uomini, una differenza che è circa un quarto più grande della media dei Paesi ad alto reddito​.

Un altro studio del MIT Sloan ha esaminato i divari di genere nel mercato del lavoro coreano, concentrando l’attenzione sulle donne sopra i 30 anni, e suggerendo che la cura dei figli potrebbe essere un fattore importante. Hanno scoperto che in Corea del Sud la probabilità che una donna lavori diminuisce notevolmente con l’arrivo del primo figlio e aumenta solo molto lentamente nei cinque anni successivi alla nascita.

Quando si parla di disparità di genere nel mondo del lavoro, spesso leggo che «anche da noi funziona nello stesso modo», quasi a voler sottolineare che tutto il mondo è paese e non esistono differenze significative tra la situazione italiana e quella coreana. Non è esattamente così.

Dati alla mano, vi mostro come la disparità tra i due Paesi è nettamente diversa.

Disparità di genere Corea Italia confronto

In Italia stiamo assistendo a un aumento della presenza femminile in posizioni di leadership (le donne occupano il 34% dei ruoli di senior management, in linea con la media europea), con un divario salariale di genere che rimane una questione significativa ma in costante miglioramento.

Nel momento in cui ci spostiamo in Corea rimaniamo basiti. Secondo l’«Ecomomist», la Corea si è costantemente classificata all’ultimo posto tra i 29 Paesi dell’OCSE per nove anni consecutivi, dall’introduzione dell’indice «Soffitto di Vetro» nel 2013. Cosa misura tale indice?

L’indice Soffitto di Vetro valuta le condizioni di lavoro dell’anno precedente per le lavoratrici donne nei Paesi OCSE in 10 metriche, tra cui il divario salariale di genere, il congedo parentale, il costo dell’assistenza all’infanzia, il livello di istruzione e la rappresentanza in posizioni di alta direzione e politiche.

Ebbene, se la Corea ha mostrato scarse prestazioni nella maggior parte delle metriche, il dato sconvolgente è la rappresentanza delle donne nei consigli di amministrazione. Ricordate il dato italiano del 34%? Sicuramente può e deve essere migliorato. Ma in Corea le donne sono rappresentate solo per il 4,9%, rispetto alla media dell’OCSE del 25,6 percento. (Fonte: The Korea Times)

Ne avevamo già parlato in un precedente articolo: il romanzo di Cho Nam-joo, Kim Ji-young Nata nel 1982 ha avuto l’indubbio merito di mettere in luce molte problematiche, diventando un catalizzatore per il dibattito e la riflessione sulla condizione femminile in Corea. Il successo di questo libro mostra una crescente consapevolezza e una volontà di affrontare tali questioni, ma sottolinea anche quanto sia ancora lunga la strada verso una vera parità di genere.

Negli ultimi anni in Corea si sono diffusi dei movimenti femministi. Mi riferisco a Escape the Corset e al Movimento 4B – che a mio avviso sono molto significativi e rivelano il crescente desiderio di autonomia delle donne coreane.

Escape the Corset è nato come reazione alla pressione estrema esercitata sulle donne per conformarsi a specifici standard di bellezza. Il ‘corsetto’, in questo contesto, simboleggia le rigide aspettative sociali che le donne sono costrette a rivestire ogni giorno. Attraverso Escape the Corset, molte donne hanno iniziato a rifiutare queste norme, smettendo di indossare trucco e abiti considerati ‘femminili’, in una forma di protesta contro un sistema che le valuta principalmente per il loro aspetto.

Allo stesso modo, il Movimento 4B indica il rifiuto di ruoli e aspettative imposte dalla società tradizionale. «Non sposarsi, Non partorire, Non prendersi cura dei bambini, Non fare shopping» (tutte parole che in coreano iniziano appunto con la B). Le donne che aderiscono a questo movimento stanno sfidando apertamente le norme che le vedono come madri, mogli e consumatrici prima che come individui.

E’ evidente che questi movimenti sono segnali di un cambiamento culturale in cui le donne coreane rivendicano un maggior controllo sulla loro vita e sul loro corpo, rifiutando di essere valutate e limitate in base al loro genere.

La situazione delle donne in Corea è segnata da progressi e sfide. Mentre sono in atto cambiamenti positivi e una maggiore consapevolezza delle questioni di genere, le radici profonde del sessismo e delle strutture patriarcali richiedono un impegno costante per essere smantellate – in quanto ancora operanti nel tessuto sociale.

Lo vediamo anche nei kdrama: la rappresentazione della donna sta lievemente cambiando. Se in passato le protagoniste erano spesso dipinte in ruoli stereotipati e passivi, oggi vediamo un numero crescente di personaggi femminili forti, indipendenti e complessi.

Inoltre, come avevo già messo in luce, spesso promuovono un uso più audace della skinship – mostrando scene d’amore più esplicite rispetto alle serie del passato. Questa evoluzione nei drama è un riflesso delle mutevoli dinamiche sociali in Corea e contribuisce a promuovere una narrazione più equilibrata e realistica delle donne. Ne avevamo parlato in questo articolo:

Dalle pressioni sociali esemplificate dal movimento Escape the Corset e dal Movimento 4B, alle sfide professionali e personali sottolineate dal romanzo Kim Ji-young, Nata nel 1982, fino ai cambiamenti nella rappresentazione delle donne nei media e nei drama, stiamo assistendo a un periodo di transizione e di lotta.

Di fatto, come mostra il caso di HyunA, il cambiamento richiede tempo, sforzo e una continua sfida alle convenzioni.

È attraverso la consapevolezza, l’educazione e il dialogo che possiamo sperare di costruire una società più giusta e paritaria, dove ogni donna abbia la libertà di scegliere il proprio percorso senza essere limitata da aspettative e pregiudizi.

Il viaggio delle donne coreane, così come di quelle di tutto il mondo, è una testimonianza del loro coraggio e determinazione. La loro lotta non è solo per loro stesse, ma un invito a riscrivere le regole per un futuro più equo e inclusivo.

In quest’epoca di cambiamento, ogni passo – piccolo o grande che sia – è verso una società in cui la parità di genere non è più solo un’utopia, ma una realtà concreta e tangibile. Questo è un diritto che trascende il genere, coinvolgendo non solo le donne, ma tutti quanti. È un principio fondamentale che arricchisce ogni aspetto della nostra vita sociale, culturale ed economica, contribuendo alla creazione di un mondo più giusto e inclusivo per tutti.

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